La scorsa settimana
in treno mi è capitato di sedere di fronte ad una ragazza che con un libro in
mano stava ridendo tra sé e sé molto divertita, ovviamente la curiosità mi ha
spinto a cercare di leggere il titolo
del romanzo “L’ultima riga delle favole” e da lì è partita la
riflessione.
Appena letto il
titolo è venuto da sorridere anche a me. Pensieri a caldo: “Quante balle ci
hanno raccontato, ma magari non l’avessero mai scritta quell’ ultima riga, e
poi…quanta poca fantasia! Possibile che tutte le fiabe debbano finire allo
stesso modo? E poi ma chi l’ ha detto che ci deve essere sempre un principe a
salvare le fanciulle dai draghi, dalle matrigne o dall’oblio?”
Mi rivolgo principalmente
alle ragazze, perché all’apparenza nella maggior parte delle favole siamo
sempre noi che facciamo un po’ la figura delle poverine, ma qualcuna di voi ci
crede ancora che le cose stiano così? Senza voler essere “femmista” (non sono
mai stata estrema in nulla e non ci tengo ad esserlo) io la penso proprio
diversamente e andando a leggermi la presentazione del libro(che ancora non ho
letto, ma che leggerò), mi sembra di intuire che anche l’autore, un uomo (e
questo mi fa piacere) la ragioni come me.
Evviva finalmente si
è tolto il velo!? Sono certa che in tanti (e forse non solo donne) almeno in
una fase di maturità della propria vita, quella in cui ci si volta indietro e
si cerca di imparare dagli errori commessi e dal dolore che ne è derivato,
siano arrivati a questa conclusione. Ebbene sì tutto quello che fin da
ragazzini ricerchiamo all’esterno (stima, approvazione, affetto, amore) non si
trova fino al giorno in cui non lo abbiamo trovato e sperimentato al centro di
noi stessi. Siamo noi prima di tutto il nostro principe e la nostra
principessa, siamo noi la strada, sono nostri i mostri e i draghi da
sconfiggere, nessuno li vincerà per noi. E’ nostra questa meravigliosa
avventura, uomini o donne che siamo ci possiamo incontrare per condividere
sinceramente qualcosa di profondo solo dopo aver ritrovato il nostro personale
tesoro, il nostro talento, l’amore per noi stessi.
E quindi care amiche
vi chiederete: “ok e dopo questo preambolo? Che cosa ci dobbiamo aspettare?” Ma
….. che dire? Diciamo che questo pensiero mi ha guidata in alcune delle foto
scattate ieri alle mie ultime realizzazioni…
e di una damina.
Ho deciso di fotografarli
insieme, e non a caso senza un principe.
Ho pensato che
rendessero bene la metafora dei miei pensieri: lei con tutti i suoi talenti che
sarà l’eroe di se stessa e il suo cavallo, simbolo di libertà, eleganza di
cuore, vivacità di spirito, entusiasmo e desiderio di correre verso la vita
alla velocità e al ritmo che ritiene più opportuno per se stessa.
Ecco tutto qui….solo
per rendervi partecipi del fatto che a volte nel creare c’è un aspetto quasi di
meditazione e di riflessione terapeutici, oltre alla gioia e all’allegria che
si provano nel farlo.
Forse mi sarò
attirata le antipatie di qualche fanciullo con questo post, ma non era
assolutamente mia intenzione fare distinzioni di genere, l’avventura della vita
non ha sesso e a mio avviso così come le principesse non hanno bisogno di
principi per essere salvate, allo stesso modo i principi non devono passare la
vita pensando di dover salvare qualcuno. Ognuno salva sempre e solo se stesso,
tutto il resto è condivisione gioiosa di due anime che hanno fatto la loro
personale strada, e perché no, ben venga anche quella!
Buona giornata a
tutte,
un abbraccio,
Molto belle queste creazioni. So cucire, ma preferisco uncinetto e ferri per i miei "pezzi". Vieni a trovarmi. Sono anch'io da Silvia, Ma petite maison. Ciao. Tina
RispondiEliminaCiao cara Silvia, questo tuo post mi piace molto, per le tue realizzazioni... Il cavallino in particolare è stupendo! Ma soprattutto per le tue parole che condivido pienamente... Forse perché ho cercato e combattuto a lungo prima di trovare il mio personale tesoro, che era sempre stato lì a portata di mano!
RispondiEliminaBuona giornata.
Silvia
Ciao Silvia, sono daccordo con Silvia e condivido il tuo punto di vista. A cosa servono i principi quando abbiamo il cavallo della felicita' da cavalcare?
RispondiEliminaTi seguiro' volentieri d'ora in poi! Alex @C'e' Crisi, C'e' Crisi!