lunedì 19 novembre 2012

C'era una volta......oggi c'è....

La scorsa settimana in treno mi è capitato di sedere di fronte ad una ragazza che con un libro in mano stava ridendo tra sé e sé molto divertita, ovviamente la curiosità mi ha spinto a cercare di leggere il titolo  del romanzo “L’ultima riga delle favole” e da lì è partita la riflessione.
Appena letto il titolo è venuto da sorridere anche a me. Pensieri a caldo: “Quante balle ci hanno raccontato, ma magari non l’avessero mai scritta quell’ ultima riga, e poi…quanta poca fantasia! Possibile che tutte le fiabe debbano finire allo stesso modo? E poi ma chi l’ ha detto che ci deve essere sempre un principe a salvare le fanciulle dai draghi, dalle matrigne o dall’oblio?”

Mi rivolgo principalmente alle ragazze, perché all’apparenza nella maggior parte delle favole siamo sempre noi che facciamo un po’ la figura delle poverine, ma qualcuna di voi ci crede ancora che le cose stiano così? Senza voler essere “femmista” (non sono mai stata estrema in nulla e non ci tengo ad esserlo) io la penso proprio diversamente e andando a leggermi la presentazione del libro(che ancora non ho letto, ma che leggerò), mi sembra di intuire che anche l’autore, un uomo (e questo mi fa piacere) la ragioni come me.

 Vi cito qualche stralcio della prefazione: “Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. “


Evviva finalmente si è tolto il velo!? Sono certa che in tanti (e forse non solo donne) almeno in una fase di maturità della propria vita, quella in cui ci si volta indietro e si cerca di imparare dagli errori commessi e dal dolore che ne è derivato, siano arrivati a questa conclusione. Ebbene sì tutto quello che fin da ragazzini ricerchiamo all’esterno (stima, approvazione, affetto, amore) non si trova fino al giorno in cui non lo abbiamo trovato e sperimentato al centro di noi stessi. Siamo noi prima di tutto il nostro principe e la nostra principessa, siamo noi la strada, sono nostri i mostri e i draghi da sconfiggere, nessuno li vincerà per noi. E’ nostra questa meravigliosa avventura, uomini o donne che siamo ci possiamo incontrare per condividere sinceramente qualcosa di profondo solo dopo aver ritrovato il nostro personale tesoro, il nostro talento, l’amore per noi stessi.

E quindi care amiche vi chiederete: “ok e dopo questo preambolo? Che cosa ci dobbiamo aspettare?” Ma ….. che dire? Diciamo che questo pensiero mi ha guidata in alcune delle foto scattate ieri alle mie ultime realizzazioni…

 Parliamo di un cavallino che ho realizzato per mia cugina ( a proposito Franci, è pronto, spero che ti piaccia aspetta di essere adottato!)



    
e di una damina.

 

Ho deciso di fotografarli insieme, e non a caso senza un principe.

 

Ho pensato che rendessero bene la metafora dei miei pensieri: lei con tutti i suoi talenti che sarà l’eroe di se stessa e il suo cavallo, simbolo di libertà, eleganza di cuore, vivacità di spirito, entusiasmo e desiderio di correre verso la vita alla velocità e al ritmo che ritiene più opportuno per se stessa.

Ecco tutto qui….solo per rendervi partecipi del fatto che a volte nel creare c’è un aspetto quasi di meditazione e di riflessione terapeutici, oltre alla gioia e all’allegria che si provano nel farlo.

Forse mi sarò attirata le antipatie di qualche fanciullo con questo post, ma non era assolutamente mia intenzione fare distinzioni di genere, l’avventura della vita non ha sesso e a mio avviso così come le principesse non hanno bisogno di principi per essere salvate, allo stesso modo i principi non devono passare la vita pensando di dover salvare qualcuno. Ognuno salva sempre e solo se stesso, tutto il resto è condivisione gioiosa di due anime che hanno fatto la loro personale strada, e perché no, ben venga anche quella!

Perdonatemi per il post un po' troppo lungo e per le tante foto, ma se non si fosse capito, la cosa mi ha preso un bel po' ;) 

Buona giornata a tutte,


un abbraccio,


Silvia



* Con questo post partecipo al Linky Party 

"La Collection du Mardi" 
by 

3 commenti:

  1. Molto belle queste creazioni. So cucire, ma preferisco uncinetto e ferri per i miei "pezzi". Vieni a trovarmi. Sono anch'io da Silvia, Ma petite maison. Ciao. Tina

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  2. Ciao cara Silvia, questo tuo post mi piace molto, per le tue realizzazioni... Il cavallino in particolare è stupendo! Ma soprattutto per le tue parole che condivido pienamente... Forse perché ho cercato e combattuto a lungo prima di trovare il mio personale tesoro, che era sempre stato lì a portata di mano!
    Buona giornata.
    Silvia

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  3. Ciao Silvia, sono daccordo con Silvia e condivido il tuo punto di vista. A cosa servono i principi quando abbiamo il cavallo della felicita' da cavalcare?

    Ti seguiro' volentieri d'ora in poi! Alex @C'e' Crisi, C'e' Crisi!

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